Visualizzazione post con etichetta idee. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta idee. Mostra tutti i post

martedì 5 maggio 2020

Per chi sa a memoria "Il cinque maggio" di Alessandro Manzoni - By Alessandra Cesselon

 5 maggio 2020, "Il cinque maggio" di Alessandro Manzoni

Un pensiero va oggi, 5 maggio 2020, a questa ode/poesia che fu scritta da Manzoni nel 1821 in occasione della morte di Napoleone Bonaparte, allora esule a Sant'Elena.

Generazioni di studenti non possono dimenticare questo canto di dolore e di storia. Chi oggi lo impara a memoria come noi alunni di ieri?
Forse non molti, anche se, come altre poesie memorabili, rappresenta forse l'ultimo brandello di patrimonio orale. La memoria comune di un testo, peraltro di grande valore artistico, ha la valenza di consentire la percezione di una sorta di unitarietà nazionale per tante persone che si fregiano di essere italiane. Chi si è trovato a declamarlo, da solo, insieme in gruppi di amici o addirittura nelle serate Scout, può capire il senso di una didattica unificata in ogni regione e, in virtù di essa, dell'emozione del condividere.

Modernità di Manzoni
L'intento del testo di Manzoni non era di esaltare l'imperatore, ma di sottolineare la sua importanza nella storia passata, non a caso inizia con "Ei fu", come a prendere le distanze dal contemporaneo.
Il ritmo di questa ode è eccezionale, chi non ricorda il suo incedere incredibilmente ritmico e galoppante, come una cavalcata. Gli ottonari e settenari, sono così! Un inno evocativo ed emozionante, adatto a essere letto, ascoltato con una buona recitazione, ma anche cantato come una ballata musicale e anche, incredibilmente, come con un rap.

(Ascolta versione rap di Zen Remix:  https://youtu.be/x9pwtX_Q8pw)

Ma anche quel testo nasceva in un periodo in cui la libertà di un artista/scrittore non era affatto scontata. Il Manzoni, che non era uno sprovveduto, ebbe la prudenza di preparare ben due esemplari del testo, che doveva essere presentato agli austriaci per sottoporlo alla censura. In effetti, uno dei due, fu trattenuto dal censore, mentre l'altro fu fatto circolare in forma manoscritta, anche al di fuori del Regno Lombardo-Veneto. Così Alberto Chiari:[6]
«È risaputo che il censore Bellisomi in persona, con gesto di gran riguardo si recò dal Manzoni a restituirgli una delle due copie inviate per l'approvazione, pregandolo che ritirasse la sua richiesta, ma che nel frattempo la seconda copia rimasta in ufficio, era uscita ben presto di là, e copiata e ricopiata s'era diffusa tanto largamente che esemplari manoscritti ne pervennero al Soletti in Oderzo, al Vieusseux in Firenze, al Lamartine in Francia, al Goethe a Weimar per ricordare solo i casi più illustri»
Il cinque maggio ebbe vastissima eco; tra gli ammiratori principali vi fu lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe, che tradusse l'ode nel 1822 per poi pubblicarla nel 1823 sulla rivista «Ueber Kunst und Alterthum», IV/1, pp. 182-188: Der fünfte May. Ode von Alexander Manzoni.

Vedi Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_cinque_maggio#cite_note-6

domenica 3 maggio 2020

Il Lago errante (Progetto di poesia) By Antonio Scatamacchia


Mi propongo di scrivere in versi, ispirandomi a quanto letto nel libro “Il Lago Errante” di Sven Hedin (ed. Einaudi) del 1943. L’autore svedese è uno studioso e ricercatore di terre dimenticate nei secoli che fanno parte dell’antica Via della Seta, percorsa da Marco Polo nel 1271, e in particolare del deserto che si stende nel Turkestan orientale tra il fiume Tarim e le propaggini del Tibet fino al deserto, presso i monti Astin Tagh. Il lago Lop-nor, che riceve le acque dal delta del fiume e i depositi trascinati dalle acque talvolta torrenziali, si è spostato nel corso di secoli per contenere in piccoli laghi, paludi e canali le acque discendenti.
Hedin visitò quei luoghi nel 1896, poi ritornò nel 1921 quando intuì, studiando il letto secco del fiume, lo spostamento. 
In quell’anno, ripetendosi quanto era accaduto nel 330 d.C., il corso delle acque del Tarim era deviato verso est e il lago era tornato a riformarsi lì dove un tempo era stato. Hedin per la terza volta ritornò nel 1934, con una spedizione finanziata dal Governo Cinese, a ripercorrere quel deserto e navigando in canali con particolari battelli scavati nei tronchi dei pioppi o su camion per strade rocciose e sabbiose, per ritrovare, nel luogo dove aveva previsto, il Lop-nor.  Lo scopo era ricavare indicazioni perché si potesse costruire una strada camionabile che congiungesse la città di Tun-Hwang, antica città al confine con la Serindia dove si riunivano le strade carovaniere del percorso nord e sud del bacino del Tarim, con la città di Korla, nel territorio mongolo di Bayin’gholin, Xinjiang Cina.
Questo racconto mi ha molto colpito sia per la sua qualità scientifica che per la sua ambientazione.

Chi vorrà, mi segua in questa fantastica descrizione che tenterò prossimamente di trasferire in poesia!
Antonio

Roma, 3 maggio 2020

Il lago errante ,  Lop - Nor
Sul Lago Errante:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lop_Nur

mercoledì 22 aprile 2020

L' arcobaleno non aspetta (Alda Merini) - By A. Cesselon

Alda Merini parla spesso della sua vita, della morte..della sua paura della morte e dell'amore...del fare una professione vicina la morte, ma questo in fondo... è il lavoro del poeta! Un'idea è solo un pensiero che si alza in volo.