Mi propongo di scrivere in versi,
ispirandomi a quanto letto nel libro “Il Lago Errante” di Sven Hedin (ed.
Einaudi) del 1943. L’autore svedese è uno studioso e ricercatore di terre
dimenticate nei secoli che fanno parte dell’antica Via della Seta, percorsa da Marco
Polo nel 1271, e in particolare del deserto che si stende nel Turkestan
orientale tra il fiume Tarim e le propaggini del Tibet fino al deserto, presso
i monti Astin Tagh. Il lago Lop-nor, che riceve le acque dal delta del fiume e
i depositi trascinati dalle acque talvolta torrenziali, si è spostato nel corso
di secoli per contenere in piccoli laghi, paludi e canali le acque discendenti.
Hedin visitò quei luoghi nel 1896, poi ritornò nel 1921 quando intuì, studiando
il letto secco del fiume, lo spostamento.
In quell’anno, ripetendosi quanto era
accaduto nel 330 d.C., il corso delle acque del Tarim era deviato verso est e
il lago era tornato a riformarsi lì dove un tempo era stato. Hedin per la terza
volta ritornò nel 1934, con una spedizione finanziata dal Governo Cinese, a ripercorrere
quel deserto e navigando in canali con particolari battelli scavati nei tronchi
dei pioppi o su camion per strade rocciose e sabbiose, per ritrovare, nel luogo
dove aveva previsto, il Lop-nor. Lo
scopo era ricavare indicazioni perché si potesse costruire una strada
camionabile che congiungesse la città di Tun-Hwang, antica città al confine con
la Serindia dove si riunivano le strade carovaniere del
percorso nord e sud del bacino del Tarim, con la città di Korla, nel territorio
mongolo di Bayin’gholin, Xinjiang Cina.
Questo
racconto mi ha molto colpito sia per la sua qualità scientifica che per la sua
ambientazione.
Chi vorrà,
mi segua in questa fantastica descrizione che tenterò prossimamente di trasferire in poesia!
Antonio
Roma, 3 maggio
2020
Il lago errante , Lop - Nor |
Sul Lago Errante:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lop_Nur
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